NAPOLI autentica

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In questa canzone, inno alla sua città, il cantautore napoletano inizia descrivendo Napoli come colorata ossia una città gioiosa, ma che nasconde, purtroppo, anche molta paura nella gente; è grazie alle voci dei bambini, che giocano e si divertono per le strade della città, che non ti senti solo.

Napoli è un sole amaro per le sofferenze della città, ma nello stesso tempo è odore di mare, è, infatti, quest’ultimo che padroneggia la città; il golfo di Napoli, con le sue isole, è un posto unico al mondo!

Napoli è però, purtroppo, conosciuta per essere “una carta sporca”, spesso, infatti, viene messo in risalto solo il suo lato negativo; Napoli è sporca poiché ci sono persone che la rendono tale e altri poco fanno per impedirlo, ma Napoli è un sogno in quanto è una città che riesce ad emozionarti soprattutto per le piccole cose, è una città autentica, sfolgorante, ma non tutti conoscono la verità di questa città. La città pullula di storia, di arte, di folklore… camminando per Napoli, nel giro di pochi passi, si può trovare contemporaneamente il Duomo, la basilica monumentale del XIII secolo, Napoli sotterranea, patrimonio raro, se non unico nel suo genere, dove è possibile percorrere a 40 metri di profondità, tra cunicoli e cisterne, un viaggio nella storia, dall’epoca greca a quella moderna, il Monastero di Santa Chiara con il bellissimo chiostro maiolicato, Via San Gregorio Armeno, dove è possibile ammirare le caratteristiche botteghe artigiane dei pastori del presepe, “Spaccanapoli” che con la sua perfetta linearità divide nettamente la città antica tra il nord e il sud.

A breve distanza dalla città, poi, sorgono invece vere e proprie perle come Sorrento, Capri, Positano, Ischia, Procida e luoghi di enorme valenza storica come i rinomati scavi archeologici di Pompei ed Ercolano, o la poco conosciuta Villa Pausilypon, fatta erigere nel I Sec a.C. dal Cavaliere romano Publio Vedio Pollione. Qui, nell’incanto di uno dei paesaggi più affascinanti del Golfo, è possibile ammirare i resti del Teatro, dell’Odeon e di alcune sale di rappresentanza della villa, le cui strutture marittime fanno parte oggi del limitrofo Parco Sommerso di Gaiola, su cui si affacciano i belvedere a picco sul mare del Pausilypon.

Napoli è la città da ammirare la sera dal piazzale di San Martino, è fare un giro per i negozi del Vomero o di Via Chiaia, è ammirare, nella sua interezza, una delle piazze più grandi d’Italia, Piazza del Plebiscito, con la Basilica neoclassica che la domina; Napoli è trovarsi in uno dei numerosi locali che affacciano su Piazza Bellini, con un cocktail in mano e i resti delle mura della Neapolis greca di fronte a te.

Napoli è sicuramente il regno d’Italia nella cucina, e non stiamo parlando di pizza e caffè, ma dell’insieme di tradizioni culinarie ancora oggi presenti; la cucina napoletana conserva tutt’oggi un repertorio di piatti, ingredienti e preparazioni che ne caratterizzano un’identità culturale inconfondibile.

Perché a Napoli ci sono le canzoni per cui tutto il mondo ci conosce, perché il dialetto napoletano non è un dialetto italiano, ma rappresenta una lingua a sé stante: certe frasi possono essere comprese a pieno, nel loro vero significato, solo se espresse in dialetto.

A Napoli si canta e si mangia, e si canta e mangia insieme, non ci sono due momenti distinti ma è sempre una grande festa, tutti insieme, come è capitato a noi alla Trattoria La Campagnola, nel quartiere San Lorenzo. Sulle note di “Malafemmena”, la celebre canzone napoletana di Totò degli anni ’50, si passa da un piatto a un altro, nulla su richiesta, tutto arriva spontaneamente!

Napoli è storia, è poesia, è verace ed è passionale, non ti senti mai solo perché la gente è calorosa, è solare, vivace, spontanea.

Ma Napoli è anche al passo della contemporaneità, lo dimostrano le stazioni della metropolitana, in un progetto più ampio Le stazioni dell’arte dove diversi artisti contemporanei, dagli esponenti della Transavanguardia italiana (Sandro Chia, Enzo Cucchi, Mimmo Paladino e Nicola De Maria) a personalità internazionali (Joseph Kosuth, Sol Le Witt, Jannis Kounellis, Michelangelo Pistoletto, Mario Merz, Ettore Spalletti, David Tremlett) propongono le loro opere. Un’iniziativa che permette di avvicinare gli utenti all’arte contemporanea, favorendone conoscenza e diffusione. Ed è proprio in quest’occasione che la città si è dimostrata all’avanguardia rispetto molte altre.

Napoli fa, non dice. E l’ha dimostrato! Napulè: tu si ‘na cosa grande!

ROMA eterna
BERLINO cosmopolita