Ci sentiamo un po’ romantiche a Milano, forse perché è la “nostra” città, forse perché è la città che ci ha unite. Qui tutto è nato.
D’altronde cosa caratterizza una persona romantica? L’essere totalmente asservito a idee che per lui hanno un alto valore esistenziale. E per noi Milano è così, un amore e un odio. Carica di virtù e di personalità che la caratterizzano, è amore a prima vista per ogni volta che ci torniamo e un “odio” quando, per troppo tempo, la routine prende la meglio.
E così anche il gruppo dei Baustelle nella loro canzone “Un romantico a Milano” (2006), un po’ dedica e un po’ provocazione, scrivono:
io vi amo
vi amo ma vi odio però
vi amo tutti
è bello è brutto io non lo so
io vi amo
vi amo ma vi odio però
vi amo tutti
è bello è brutto è solo questo
fra i Manzoni preferisco quello vero:Piero
Il gruppo Indie rock ci suggerisce, provocatoriamente, che il vero Manzoni di Milano è l’artista del Novecento Piero Manzoni, noto per i suoi Achrome e Merda d’Artista. E anche per noi, soggetti dalla vena più artistica, ma con grande rispetto per uno dei caposaldi della letteratura italiana, è davvero così. Nonostante la nascita a Soncino (1933) l’artista Piero Manzoni è a tutti gli effetti considerato milanese, per la sua cultura e opera prodotta nella città, giocata tra il Bar Jamaica, Brera e l’Università Statale. È, infatti, proprio di fronte al Bar Jamaica, dove l’artista spesso sostava a discutere, bere o giocare a carte, che la città di Milano gli ha dedicato una piccola via: Vicolo Piero Manzoni, da Piazza San Marco a Via Brera.
Quest’ultima è sicuramente una parte di Milano parecchio suggestiva: quasi atipica per la città meneghina.
Un po’ bohémien un po’ chic, il quartiere è uno dei nostri preferiti perché riunisce in sei vie (via Pontaccio, via Fatebenefratelli, via dei Giardini, via Monte di Pietà, via Ponte Vetro e Via Mercato) un insieme di cultura, architettura, arte e storia. Forse è per questo motivo che si respira un’aria di altri tempi, un’atmosfera quasi parigina dove piccoli locali, ristoranti, caffè letterari e boutique appaiono su piccole viuzze che conducono a una scoperta inconsueta della città.
Troviamo qui il Palazzo di Brera, sede dell’attuale Pinacoteca e che riunisce diverse istituzioni tra cui l’Accademia di Belle Arti, l’Istituto Lombardo di Scienze e Lettere, la Biblioteca Nazionale Braidense, l’Osservatorio Astronomico e il meraviglioso Orto Botanico che conserva circa 300 specie vegetative diverse. Passeggiando poi tra Via Fiori Chiari e Via Fiori Oscuri (i nomi particolari delle due vie si riferiscono, probabilmente, alle bandiere dei due sestieri confinanti: la Contrada dei Fiori Chiari con bandiera a scacchi bianca e rossa, appartenente a Porta Comasina, contrapposta ai Fiori Oscuri della scacchiera bianca e nera del confinante sestiere di Porta Nuova) è possibile imbattersi nei cartomanti che sembrano conoscere ogni avvenimento del nostro futuro prossimo. Rosi, in questo, è una vera e propria istituzione: da molti anni legge il futuro. Il futuro letto da Rosi è sempre roseo, amabile, sorridente, anche entusiasmante. La riconoscerete facilmente perché è circondata dai suoi gatti, dice che non ha bisogno di altro: i gatti e un mazzo di carte! E anche se sul destino non abbiamo nessuna certezza, a voi la scelta di crederci o meno, fa piacere sentirsi raccontare delle favole, ogni tanto. In quel momento la magia del luogo permette tutto!
E poi, in un’altra dimensione, forse più reale, c’è il quartiere Ticinese, uno dei più antichi di Milano, rinomato per l’omonima porta e per le Colonne di San Lorenzo, uno dei fulcri della vita notturna milanese, ma anche per la limitrofa zona dei Navigli. Qui la città antica (il circo e l’anfiteatro di epoca romana, le basiliche di San Lorenzo e Sant’Eustorgio e il Museo Diocesano) e quella contemporanea si incontrano e convivono in maniera del tutto naturale.
Nella zona dei Navigli, si respira, invece, il fascino della “Milano città sull’acqua” oggi testimoniato dallo scorcio di Vicolo Lavandai o da quello della Chiesa di San Cristoforo che indicava l’arrivo in città a chi giungeva attraverso il Naviglio Grande.
Il fulcro del quartiere è la Darsena, costruita nel 1603, oggi riqualificata e tornata ad essere uno dei simboli di Milano, insieme alla Madonnina. L’antico porto della città è oggi punto di ritrovo di milanesi e turisti per passeggiate immerse nel verde, shopping tra le botteghe artigiane e divertimento, grazie alla presenza di numerosi locali.
Cara
scriverà sulle tovaglie dei Navigli
quanta gioia, quanti giorni, quanti sbagli
quanto freddo nei polmoni
che dolore
non è niente non è niente
lascia stare
Questa zona di Milano è rinomata, infatti, anche per la presenza di svariati bar, pub, birrifici artigianali e bancarelle che propongono street food; la scelta non manca ed è facile trovare qualcosa alla portata di tutti! La vitalità qui fa da padrona e il freddo, nelle giornate invernali, passa in fretta con una birra in mano, seduti con le gambe pendolanti lungo il corso d’acqua storico della città.
Parallelamente si sviluppa la zona di Tortona, alle spalle della stazione di Porta Genova.
Nato alla fine dell’Ottocento e contraddistinto dalla presenza di stabilimenti industriali e residenze operaie, il quartiere è stato riqualificato e trasformato diventando fulcro per numerose attività connesse al design, alla moda e alla comunicazione. La zona dà il meglio di sé durante la Design Week, con il Fuorisalone la città diventa luogo di esposizione all’aperto dove installazioni ed eventi popolano il quartiere.
Un melting pot artistico tra moda, design, cinema, residenze all’avanguardia, laboratori artistici, studi fotografici, hotel tecnologici, officine creative…
Milano è così, è contemporanea, dunque è viva; qui accade, ha luogo, si svolge, opera.
È un flusso in divenire e non si ferma!